Fiabe folk
Dettagli Spettacolo
C’era una lingua che univa i popoli del Mediterraneo. Era il Sabir, la lingua franca che marinai, pirati, pescatori, commercianti, armatori parlavano nei porti per riuscire a capirsi fra loro.
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C’era una lingua che univa i popoli del Mediterraneo. Era il Sabir, la lingua franca che marinai, pirati, pescatori, commercianti, armatori parlavano nei porti per riuscire a capirsi fra loro. Da Genova a Tangeri, da Salonicco a Istanbul, da Marsiglia ad Algeri, da Valencia a Palermo fino ai primi decenni del ‘900 si è parlato questa sorta di esperanto marinaro, formatosi a poco a poco, prendendo in prestito termini dallo spagnolo, dall’italiano, dal francese, dall’arabo. ll canto popolare siciliano è nato della tradizione orale e dal canto spontaneo che si è mescolato con la poesia popolare sorta in Sicilia e trasmessa oralmente. Il popolo ha creato una melodia propria sulla quale adatta la poesia trasmessa dai padri, la lingua parlata che sa fondersi perfettamente con la forma ritmica della sua musica, un canto che sicuramente la Sicilia ha prodotto, assorbendo e apprendendo nei secoli da vari popoli che ne hanno occupato il suolo e facendone sue le espressioni artistiche estranee con le quali è venuta in contatto.
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