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Spettacolo comico
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“L’ora delle ombre, le avevano raccontato, è quel momento a metà della notte quando tutti, grandi e piccoli, sono addormentati profondamente. E’ l’ora in cui tutti gli esseri oscuri vengono
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“L’ora delle ombre, le avevano raccontato, è quel momento a metà della notte quando tutti, grandi
e piccoli, sono addormentati profondamente. E’ l’ora in cui tutti gli esseri oscuri vengono fuori e
prendono possesso del mondo. La bambina andò alla finestra… la luna brillava in modo strano.
Guardò lontano e improvvisamente sentì molto, molto freddo. Qualcosa risaliva la strada…
Qualcosa di nero… Qualcosa di grande… Qualcosa di enorme, di magrissimo, di oscuro. “ .
Nel bel mezzo della notte, quando piccoli e grandi sono profondamente addormentati, tutti gli esseri
oscuri escono fuori dai propri nascondigli. Questo è ciò che è stato detto a S., una bambina di dieci
anni, ed è ciò a cui crede mentre giace, sveglia, nel suo letto dell’orfanotrofio di Londra.
Mentre tutte le altre bambine nel dormitorio già sognano da tempo, S. infrange una delle tante
regole per sgattaiolare fuori dal letto, inforcare gli occhiali, sporgersi dalla finestra e vedere come
appare il mondo nel silenzio, nell’Ora delle Ombre.
Fuori nell’oscurità vede avanzare qualcosa di grande ed alto … molto, molto alto. Quel qualcosa è
un gigante, che afferra S. e la porta via nella sua casa in una terra molto lontana.
Fortunatamente per la bambina, si tratta di un essere buono, niente che ricordi lontanamente gli altri
abitanti del Paese dei Giganti. Alto più di 7 metri, con orecchie enormi ed un acuto senso
dell’olfatto, il gigante è affettuosamente ingenuo, vegetariano e si fa bastare un ortaggio disgustoso,
chiamato cetrionzolo. Tra il gigante e la bambina nascerà un’inaspettata amicizia.
Tuttavia la presenza della bambina nel Paese dei Giganti ha attirato l’attenzione indesiderata degli
altri giganti, che sono diventati sempre più ostili. S. e l’amico gigante partiranno per Londra,
sperando di incontrare la Regina e avvertirla del pericolo che incombe sulla terra a causa dei
giganti. Devono, però, prima convincerla che questi esistono davvero. Insieme, escogiteranno un
piano per sbarazzarsi dei giganti cattivi una volta per tutte.
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Liberamente tratto da Accessories di Gloria Calderon Kellet. Sedici scarpe, sedici personaggi femminili, sono questi i numeri dello spettacolo Donne che, con ritmo coinvolgente e serrato racconta una spassosa sequenza
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Liberamente tratto da Accessories di Gloria Calderon Kellet.
Sedici scarpe, sedici personaggi femminili, sono questi i numeri dello spettacolo Donne che, con ritmo coinvolgente e serrato racconta una spassosa sequenza di ritratti femminili. Sul palco sfila una irriverente galleria di donne, ognuna con la propria storia, dalla reginetta di bellezza, alla suora, dalla terapeuta alla prima donna, Eva, per citarne alcune.
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Liberamente tratto da Accessories di Gloria Calderon Kellet. Sedici scarpe, sedici personaggi femminili, sono questi i numeri dello spettacolo Donne che, con ritmo coinvolgente e serrato racconta una spassosa sequenza
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Liberamente tratto da Accessories di Gloria Calderon Kellet.
Sedici scarpe, sedici personaggi femminili, sono questi i numeri dello spettacolo Donne che, con ritmo coinvolgente e serrato racconta una spassosa sequenza di ritratti femminili. Sul palco sfila una irriverente galleria di donne, ognuna con la propria storia, dalla reginetta di bellezza, alla suora, dalla terapeuta alla prima donna, Eva, per citarne alcune.
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Se 400 anni fa il grande drammaturgo inglese William Shakespeare con l’Amleto si interrogava se il vero dilemma della vita fosse l’essere o non essere, oggi, il soliloquio di Rosario
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Se 400 anni fa il grande drammaturgo inglese William Shakespeare con l’Amleto si interrogava se il vero dilemma della vita fosse l’essere o non essere, oggi, il soliloquio di Rosario Terranova, si incentra sull’essere o non essere boomer, mettendo a confronto la sua adolescenza con quella delle generazioni attuali influenzate dal mondo dei social.
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“L’ora delle ombre, le avevano raccontato, è quel momento a metà della notte quando tutti, grandi e piccoli, sono addormentati profondamente. E’ l’ora in cui tutti gli esseri oscuri vengono
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“L’ora delle ombre, le avevano raccontato, è quel momento a metà della notte quando tutti, grandi
e piccoli, sono addormentati profondamente. E’ l’ora in cui tutti gli esseri oscuri vengono fuori e
prendono possesso del mondo. La bambina andò alla finestra… la luna brillava in modo strano.
Guardò lontano e improvvisamente sentì molto, molto freddo. Qualcosa risaliva la strada…
Qualcosa di nero… Qualcosa di grande… Qualcosa di enorme, di magrissimo, di oscuro. “ .
Nel bel mezzo della notte, quando piccoli e grandi sono profondamente addormentati, tutti gli esseri
oscuri escono fuori dai propri nascondigli. Questo è ciò che è stato detto a S., una bambina di dieci
anni, ed è ciò a cui crede mentre giace, sveglia, nel suo letto dell’orfanotrofio di Londra.
Mentre tutte le altre bambine nel dormitorio già sognano da tempo, S. infrange una delle tante
regole per sgattaiolare fuori dal letto, inforcare gli occhiali, sporgersi dalla finestra e vedere come
appare il mondo nel silenzio, nell’Ora delle Ombre.
Fuori nell’oscurità vede avanzare qualcosa di grande ed alto … molto, molto alto. Quel qualcosa è
un gigante, che afferra S. e la porta via nella sua casa in una terra molto lontana.
Fortunatamente per la bambina, si tratta di un essere buono, niente che ricordi lontanamente gli altri
abitanti del Paese dei Giganti. Alto più di 7 metri, con orecchie enormi ed un acuto senso
dell’olfatto, il gigante è affettuosamente ingenuo, vegetariano e si fa bastare un ortaggio disgustoso,
chiamato cetrionzolo. Tra il gigante e la bambina nascerà un’inaspettata amicizia.
Tuttavia la presenza della bambina nel Paese dei Giganti ha attirato l’attenzione indesiderata degli
altri giganti, che sono diventati sempre più ostili. S. e l’amico gigante partiranno per Londra,
sperando di incontrare la Regina e avvertirla del pericolo che incombe sulla terra a causa dei
giganti. Devono, però, prima convincerla che questi esistono davvero. Insieme, escogiteranno un
piano per sbarazzarsi dei giganti cattivi una volta per tutte.
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Se 400 anni fa il grande drammaturgo inglese William Shakespeare con l’Amleto si interrogava se il vero dilemma della vita fosse l’essere o non essere, oggi, il soliloquio di Rosario
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Se 400 anni fa il grande drammaturgo inglese William Shakespeare con l’Amleto si interrogava se il vero dilemma della vita fosse l’essere o non essere, oggi, il soliloquio di Rosario Terranova, si incentra sull’essere o non essere boomer, mettendo a confronto la sua adolescenza con quella delle generazioni attuali influenzate dal mondo dei social.
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Articolato in quadri tematici, lo spettacolo ripercorre in chiave comica i momenti salienti della vita dell’imperatore Federico II di Svevia, la cui virtù più grande fu, senza dubbio, la spropositata
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Articolato in quadri tematici, lo spettacolo ripercorre in chiave comica i momenti salienti della vita dell’imperatore Federico II di Svevia, la cui virtù più grande fu, senza dubbio, la spropositata curiosità. Al fianco dello “Stupor Mundi”, il fidato Pier delle Vigne, cui spetterà l’arduo compito di smorzare le stravaganti iniziative e i puerili entusiasmi del “Bambino di Puglia”.
Federico [e il suo] Secondo è una “storicommedia” che gioca a fondere e confondere linguaggi apparentemente distanti tra loro: quello storiografico con quello comico, quello satirico con quello del musical, quello poetico con quello metateatrale.
Pensato per ogni fascia di età, lo spettacolo gioca ad insegnare la storia di una delle figure più importanti della storia siciliana, con leggerezza ed allegria, lasciando però spazio a momenti di riflessione e delineando l’importanza del rapporto tra Passato e Presente.
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Se 400 anni fa il grande drammaturgo inglese William Shakespeare con l’Amleto si interrogava se il vero dilemma della vita fosse l’essere o non essere, oggi, il soliloquio di Rosario
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Se 400 anni fa il grande drammaturgo inglese William Shakespeare con l’Amleto si interrogava se il vero dilemma della vita fosse l’essere o non essere, oggi, il soliloquio di Rosario Terranova, si incentra sull’essere o non essere boomer, mettendo a confronto la sua adolescenza con quella delle generazioni attuali influenzate dal mondo dei social.
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Articolato in quadri tematici, lo spettacolo ripercorre in chiave comica i momenti salienti della vita dell’imperatore Federico II di Svevia, la cui virtù più grande fu, senza dubbio, la spropositata
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Articolato in quadri tematici, lo spettacolo ripercorre in chiave comica i momenti salienti della vita dell’imperatore Federico II di Svevia, la cui virtù più grande fu, senza dubbio, la spropositata curiosità. Al fianco dello “Stupor Mundi”, il fidato Pier delle Vigne, cui spetterà l’arduo compito di smorzare le stravaganti iniziative e i puerili entusiasmi del “Bambino di Puglia”.
Federico [e il suo] Secondo è una “storicommedia” che gioca a fondere e confondere linguaggi apparentemente distanti tra loro: quello storiografico con quello comico, quello satirico con quello del musical, quello poetico con quello metateatrale.
Pensato per ogni fascia di età, lo spettacolo gioca ad insegnare la storia di una delle figure più importanti della storia siciliana, con leggerezza ed allegria, lasciando però spazio a momenti di riflessione e delineando l’importanza del rapporto tra Passato e Presente.
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Se 400 anni fa il grande drammaturgo inglese William Shakespeare con l’Amleto si interrogava se il vero dilemma della vita fosse l’essere o non essere, oggi, il soliloquio di Rosario
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Se 400 anni fa il grande drammaturgo inglese William Shakespeare con l’Amleto si interrogava se il vero dilemma della vita fosse l’essere o non essere, oggi, il soliloquio di Rosario Terranova, si incentra sull’essere o non essere boomer, mettendo a confronto la sua adolescenza con quella delle generazioni attuali influenzate dal mondo dei social.
Aprile
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Spettacolo/racconto delle tradizioni popolari siciliane, con cunti, danze e canti per le quattro stagioni secondo un antico almanacco di usi, costumi e ritualità popolari, e con un catalogo musicale che
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Spettacolo/racconto delle tradizioni popolari siciliane, con cunti, danze e canti per le quattro stagioni secondo un antico almanacco di usi, costumi e ritualità popolari, e con un catalogo musicale che comprende, tra l’altro, alcune trascrizioni di musiche e canti rilevati tra l’’800 e il ‘900. Il repertorio include i canti del lavoro, le preghiere, gli scongiuri, le serenate d’amore. I recital sono arricchiti da danze tipiche siciliane quali la Zagara, la Festa all’aja e la Fasolafolk, una tarantella rielaborata nel tempo da Elisa Parrinello che prende il nome proprio dalla “Fasola”, un’antica danza che si faceva durante i matrimoni e che era eseguita dai sunatura i quali spesso modificavano le musiche di storici compositori come Giacomo Meyerbeer trasformandoli in allegre musiche da ballo per divertire i commensali.
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Si narra che un re ed una regina, dopo tanti anni di attesa, riescono ad avere un figlio; così decidono di costruire due fontane, una di vino e una di
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Si narra che un re ed una regina, dopo tanti anni di attesa, riescono ad avere un figlio; così decidono di costruire due fontane, una di vino e una di olio, per condividere con tutti i sudditi la gioia grande di avere avuto l’erede tanto atteso.
Dopo sette anni però, le fontane iniziano a seccare.
Un giorno arriva una vecchietta con una spugna ed un contenitore di coccio, per raccogliere le ultime gocce che ancora uscivano dalla fontana di olio, il principino che la osserva dalla terrazza del castello decide di farle uno scherzo, e con la fionda rompe il contenitore pieno d’olio !
La vecchina, stizzita dal gesto irrispettoso del bambino, gli manda una maledizione, lui non riuscirà a provare Amore fino a quando non incontrerà Bianca-come-neve-Rossa-come-fuoco.
Il principe cresce serio, senza sorriso e senza voglia di amare e soprattutto sposarsi, ma senza moglie non può diventare Re, così , ricordandosi della maledizione della vecchina, decide di mettersi alla ricerca di Bianca-come-neve-Rossa-come-fuoco per spezzare la maledizione e cominciare ad amare …. ci riuscirà !?
Lo spettacolo è liberamente ispirato al racconto popolare siciliano dal titolo
“Bianca come neve , Rossa come il fuoco ” di Giuseppe Pitré .
Il racconto è stato riadattato in uno spettacolo di narrazione in dialetto siciliano,
arricchito dall’uso di burattini e canzoni popolari cantate a cappella.
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MARTORIO parti di la Simana Santa è la rappresentazione poetica della morte, della passione e della resurrezione di Gesù. Una ricostruzione della Settimana Santa frutto di attente e minuziose ricerche
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MARTORIO parti di la Simana Santa è la rappresentazione poetica della morte, della passione e della resurrezione di Gesù. Una ricostruzione della Settimana Santa frutto di attente e minuziose ricerche fatte da Vito Parrinello e da Rosa Mistretta che, oltre vent’anni fa, attingendo all’immenso patrimonio orale della tradizione siciliana (in particolare alle raccolte dell’etnomusicologo Alberto Favara e agli studi dell’antropologo Nino Buttitta), consegnarono ai palermitani una emozionante “offerta”, frammenti di cunti, canti sacri e immagini impreziositi dalla suggestiva scenografia di Fabrizio Lupo.
Il racconto prende vita dalla voce di due figure che narrano e cantano, ognuno per la sua parte, la storia della ‘salvezza’. Gigi Borruso ripercorre i riti delle sacre scritture mostrando alcune immagini proiettate su un telo che simboleggia, nel momento più toccante, a calata da tila, e poi, l’antico e struggente canto di Rosa Mistretta, oggi interpretato da Elisa Parrinello, entrambi elementi del rito che con le voci delle ‘lamentazioni’ e le melodie della banda, offrono allo spettatore una delle più belle pagine di canto popolare.
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Special Guest: Ernesto Maria Ponte “Vengo anch’io” è un appassionante e ironico varietà teatrale a tratti sfacciato e irriverente che Elisa Parrinello e Alessandra Ponente scelgono di portare sul palco, tra
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Special Guest: Ernesto Maria Ponte
“Vengo anch’io” è un appassionante e ironico varietà teatrale a tratti sfacciato e irriverente che Elisa Parrinello e Alessandra Ponente scelgono di portare sul palco, tra canzoni stonate, balli di coppia bizzarri, bisticci da prima donna, giochi col pubblico e varie prove a sorpresa a cui le due ambiziose show Girl si sottoporranno.
Nello spettacolo interverranno ospiti improvvisati che converseranno in maniera estemporanea con Alessandra ed Elisa raccontando storie e aneddoti personali e professionali con emozione e leggerezza.
In scena anche Carlo di Vita, che interpreterà vari personaggi coadiuvando le due protagoniste, e il polistrumentista Corrado Nitto.
Un puzzle di improvvisazione, luci ombre canti, coraggio, amore, paura, spavalderia, timidezza e tanta spensieratezza.
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Si narra che un re ed una regina, dopo tanti anni di attesa, riescono ad avere un figlio; così decidono di costruire due fontane, una di vino e una di
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Si narra che un re ed una regina, dopo tanti anni di attesa, riescono ad avere un figlio; così decidono di costruire due fontane, una di vino e una di olio, per condividere con tutti i sudditi la gioia grande di avere avuto l’erede tanto atteso.
Dopo sette anni però, le fontane iniziano a seccare.
Un giorno arriva una vecchietta con una spugna ed un contenitore di coccio, per raccogliere le ultime gocce che ancora uscivano dalla fontana di olio, il principino che la osserva dalla terrazza del castello decide di farle uno scherzo, e con la fionda rompe il contenitore pieno d’olio !
La vecchina, stizzita dal gesto irrispettoso del bambino, gli manda una maledizione, lui non riuscirà a provare Amore fino a quando non incontrerà Bianca-come-neve-Rossa-come-fuoco.
Il principe cresce serio, senza sorriso e senza voglia di amare e soprattutto sposarsi, ma senza moglie non può diventare Re, così , ricordandosi della maledizione della vecchina, decide di mettersi alla ricerca di Bianca-come-neve-Rossa-come-fuoco per spezzare la maledizione e cominciare ad amare …. ci riuscirà !?
Lo spettacolo è liberamente ispirato al racconto popolare siciliano dal titolo
“Bianca come neve , Rossa come il fuoco ” di Giuseppe Pitré .
Il racconto è stato riadattato in uno spettacolo di narrazione in dialetto siciliano,
arricchito dall’uso di burattini e canzoni popolari cantate a cappella.
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Una famiglia siciliana viene sconvolta per la notizia di una grossa eredità che gli è stata lasciata da una lontana zia, ma che potranno riscuotere solo alla morte di uno
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Una famiglia siciliana viene sconvolta per la notizia di una grossa eredità che gli è stata lasciata da una lontana zia, ma che potranno riscuotere solo alla morte di uno strano gatto nero.
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Special Guest: Toti e Totino “Vengo anch’io” è un appassionante e ironico varietà teatrale a tratti sfacciato e irriverente che Elisa Parrinello e Alessandra Ponente scelgono di portare sul palco, tra
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Special Guest: Toti e Totino
“Vengo anch’io” è un appassionante e ironico varietà teatrale a tratti sfacciato e irriverente che Elisa Parrinello e Alessandra Ponente scelgono di portare sul palco, tra canzoni stonate, balli di coppia bizzarri, bisticci da prima donna, giochi col pubblico e varie prove a sorpresa a cui le due ambiziose show Girl si sottoporranno.
Nello spettacolo interverranno ospiti improvvisati che converseranno in maniera estemporanea con Alessandra ed Elisa raccontando storie e aneddoti personali e professionali con emozione e leggerezza.
In scena anche Carlo di Vita, che interpreterà vari personaggi coadiuvando le due protagoniste, e il polistrumentista Corrado Nitto.
Un puzzle di improvvisazione, luci ombre canti, coraggio, amore, paura, spavalderia, timidezza e tanta spensieratezza.
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Vieni a scoprire le avventure degli strampalati personaggi del mito greco avvolti nella magica atmosfera delle musiche originali e non del capolavoro Disney, Hercules. Chi sono Pena e Panico? Sono
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Vieni a scoprire le avventure degli strampalati personaggi del mito greco avvolti nella magica atmosfera delle musiche originali e non del capolavoro Disney, Hercules.
Chi sono Pena e Panico? Sono sempre stati i tirapiedi di Ade?
Le tre Moire (passato, presente e futuro), saranno guide e narratrici, con espedienti simpatici ed inaspettati.
Testi originali, che prendono spunto dalla storia a tutti noi nota, ci accompagneranno in un’atmosfera fuori dal tempo e comunque attuale! Scoprirai i divertenti retroscena della Leggenda in un esilarante e coinvolgente Musical dove non mancheranno le sorprese!
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Una famiglia siciliana viene sconvolta per la notizia di una grossa eredità che gli è stata lasciata da una lontana zia, ma che potranno riscuotere solo alla morte di uno
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Una famiglia siciliana viene sconvolta per la notizia di una grossa eredità che gli è stata lasciata da una lontana zia, ma che potranno riscuotere solo alla morte di uno strano gatto nero.
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Special Guest: I Sansoni “Vengo anch’io” è un appassionante e ironico varietà teatrale a tratti sfacciato e irriverente che Elisa Parrinello e Alessandra Ponente scelgono
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Special Guest: I Sansoni
“Vengo anch’io” è un appassionante e ironico varietà teatrale a tratti sfacciato e irriverente che Elisa Parrinello e Alessandra Ponente scelgono di portare sul palco, tra canzoni stonate, balli di coppia bizzarri, bisticci da prima donna, giochi col pubblico e varie prove a sorpresa a cui le due ambiziose show Girl si sottoporranno.
Nello spettacolo interverranno ospiti improvvisati che converseranno in maniera estemporanea con Alessandra ed Elisa raccontando storie e aneddoti personali e professionali con emozione e leggerezza.
In scena anche Carlo di Vita, che interpreterà vari personaggi coadiuvando le due protagoniste, e il polistrumentista Corrado Nitto.
Un puzzle di improvvisazione, luci ombre canti, coraggio, amore, paura, spavalderia, timidezza e tanta spensieratezza.
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Vieni a scoprire le avventure degli strampalati personaggi del mito greco avvolti nella magica atmosfera delle musiche originali e non del capolavoro Disney, Hercules. Chi sono Pena e Panico? Sono
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Vieni a scoprire le avventure degli strampalati personaggi del mito greco avvolti nella magica atmosfera delle musiche originali e non del capolavoro Disney, Hercules.
Chi sono Pena e Panico? Sono sempre stati i tirapiedi di Ade?
Le tre Moire (passato, presente e futuro), saranno guide e narratrici, con espedienti simpatici ed inaspettati.
Testi originali, che prendono spunto dalla storia a tutti noi nota, ci accompagneranno in un’atmosfera fuori dal tempo e comunque attuale! Scoprirai i divertenti retroscena della Leggenda in un esilarante e coinvolgente Musical dove non mancheranno le sorprese!
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Maggio
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Una famiglia siciliana viene sconvolta per la notizia di una grossa eredità che gli è stata lasciata da una lontana zia, ma che potranno riscuotere solo alla morte di uno
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Una famiglia siciliana viene sconvolta per la notizia di una grossa eredità che gli è stata lasciata da una lontana zia, ma che potranno riscuotere solo alla morte di uno strano gatto nero.
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Anton Čechov è conosciuto per descrivere il lento, monotono fluire della vita, senza preoccuparsi di trovarvi un senso qualsiasi, si legge nelle note di regia. La vita, sembra suggerire Čechov,
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Anton Čechov è conosciuto per descrivere il lento, monotono fluire della vita, senza preoccuparsi di trovarvi un senso qualsiasi, si legge nelle note di regia.
La vita, sembra suggerire Čechov, è quello che è e basta. Tutto ciò che possiamo fare è ascoltarla dentro di noi, negli altri, nelle cose. Da giovane però, gli piaceva scrivere brevi commedie in un atto.
Proposta di matrimonio, Orso e Sul danno del tabacco presentano personaggi tratteggiati abilmente che vengono a trovarsi in situazioni assurde a causa delle proprie convinzioni e di imprescindibili questioni di principio e, in preda a emozioni forti e contrastanti, passano senza neanche rendersene conto dall’odio all’amore e viceversa.
Čechov crea un umoristico microcosmo di unioni coniugali tra l’alta borghesia russa della fine del diciannovesimo secolo. Questo era il mondo di Čechov durante i suoi vent’anni, questo è il mondo di sempre.
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Pietrino e Nenè sono una coppia di amici cresciuti a “Villa Arcobaleno” una ex clinica psichiatrica, che gira per la città a raccontare fiabe divertenti alla loro maniera. Beniamini dei
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Pietrino e Nenè sono una coppia di amici cresciuti a “Villa Arcobaleno” una ex clinica psichiatrica, che gira per la città a raccontare fiabe divertenti alla loro maniera. Beniamini dei bambini e non solo, riempiono i cuori di magia e semplicità con la loro sana follia.
Nella nuova storia, Pietrino e nenè trovano dentro un vecchio scrigno una lampada magica, sfregandola danno vita ad un mondo pazzo e colorato che porta in scena Aladdin e il suo amico genio, sopra un grande tappeto volante.
Lo spettacolo gioca anche sull’improvvisazione, sarà una performance interattiva in cui il giovane pubblico è invitato a partecipare, a intrecciare i racconti, a invertire i ruoli dei personaggi aspettandosi di tutto e di più!
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Anton Čechov è conosciuto per descrivere il lento, monotono fluire della vita, senza preoccuparsi di trovarvi un senso qualsiasi, si legge nelle note di regia. La vita, sembra suggerire Čechov,
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Anton Čechov è conosciuto per descrivere il lento, monotono fluire della vita, senza preoccuparsi di trovarvi un senso qualsiasi, si legge nelle note di regia.
La vita, sembra suggerire Čechov, è quello che è e basta. Tutto ciò che possiamo fare è ascoltarla dentro di noi, negli altri, nelle cose. Da giovane però, gli piaceva scrivere brevi commedie in un atto.
Proposta di matrimonio, Orso e Sul danno del tabacco presentano personaggi tratteggiati abilmente che vengono a trovarsi in situazioni assurde a causa delle proprie convinzioni e di imprescindibili questioni di principio e, in preda a emozioni forti e contrastanti, passano senza neanche rendersene conto dall’odio all’amore e viceversa.
Čechov crea un umoristico microcosmo di unioni coniugali tra l’alta borghesia russa della fine del diciannovesimo secolo. Questo era il mondo di Čechov durante i suoi vent’anni, questo è il mondo di sempre.
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Due cantastorie un po’ imbranati raccontano, tra canzoni, racconti folkloristici e sonetti comici, la famosa leggenda di Cristalda e Pizzomunno, interpretando tutti i personaggi della storia. Dalla bella Cristalda, passando
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Due cantastorie un po’ imbranati raccontano, tra canzoni, racconti folkloristici e sonetti comici, la famosa leggenda di Cristalda e Pizzomunno, interpretando tutti i personaggi della storia. Dalla bella Cristalda, passando per il giovane pescatore Pizzomunno, fino ad arrivare fino a malvagie sirene e temibili tritoni. Un vero e proprio cunto per i più piccini e per le famiglie. L’intera messa in scena trae ispirazione dall’omonimo brano di Max Gazzè presentato a Sanremo nel 2018 e dal folkrore pugliese della città di Vieste. La leggenda narra che un pescatore, di nome Pizzomunno, s’innamorò della bellissima Cristalda, lei ricambiò questo amore con tanta passione ma delle crudeli sirene, gelose della bellezza della giovane dai capelli color del sole e dell’amore sbocciato tra i due amanti decisero di incatenare Cristalda e di portarla in fondo al mare. Da quel giorno Pizzomunno attende il ritorno della sua bella sulle rive di Vieste… ma si dice che, ogni quindici di agosto, la bella Cristalda risalga dall’onda per vivere ancora una storia stupenda.
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Anton Čechov è conosciuto per descrivere il lento, monotono fluire della vita, senza preoccuparsi di trovarvi un senso qualsiasi, si legge nelle note di regia. La vita, sembra suggerire Čechov,
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Anton Čechov è conosciuto per descrivere il lento, monotono fluire della vita, senza preoccuparsi di trovarvi un senso qualsiasi, si legge nelle note di regia.
La vita, sembra suggerire Čechov, è quello che è e basta. Tutto ciò che possiamo fare è ascoltarla dentro di noi, negli altri, nelle cose. Da giovane però, gli piaceva scrivere brevi commedie in un atto.
Proposta di matrimonio, Orso e Sul danno del tabacco presentano personaggi tratteggiati abilmente che vengono a trovarsi in situazioni assurde a causa delle proprie convinzioni e di imprescindibili questioni di principio e, in preda a emozioni forti e contrastanti, passano senza neanche rendersene conto dall’odio all’amore e viceversa.
Čechov crea un umoristico microcosmo di unioni coniugali tra l’alta borghesia russa della fine del diciannovesimo secolo. Questo era il mondo di Čechov durante i suoi vent’anni, questo è il mondo di sempre.
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Pietrino e Nenè sono una coppia di amici cresciuti a “Villa Arcobaleno” una ex clinica psichiatrica, che gira per la città a raccontare fiabe divertenti alla loro maniera. Beniamini dei
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Pietrino e Nenè sono una coppia di amici cresciuti a “Villa Arcobaleno” una ex clinica psichiatrica, che gira per la città a raccontare fiabe divertenti alla loro maniera. Beniamini dei bambini e non solo, riempiono i cuori di magia e semplicità con la loro sana follia.
Nella nuova storia, Pietrino e nenè trovano dentro un vecchio scrigno una lampada magica, sfregandola danno vita ad un mondo pazzo e colorato che porta in scena Aladdin e il suo amico genio, sopra un grande tappeto volante.
Lo spettacolo gioca anche sull’improvvisazione, sarà una performance interattiva in cui il giovane pubblico è invitato a partecipare, a intrecciare i racconti, a invertire i ruoli dei personaggi aspettandosi di tutto e di più!
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Un monologo intrigante e divertente, che con umorismo prende spunto dalla lingua siciliana ponendola al centro della vita quotidiana. Lingua intesa come costume, anche di quei siciliani che spesso la
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Un monologo intrigante e divertente, che con umorismo prende spunto dalla lingua siciliana ponendola al centro della vita quotidiana. Lingua intesa come costume, anche di quei siciliani che spesso la utilizzano in modo superficiale o incosciente. Lingua raccontata come strumento troppo spesso sottovalutato e snobbato.
La performance raccontata in “stampatello siciliano”, ovvero il contrario del “corsivo”, trend milanese che da qualche mese spopola su Tik Tok, diventa un vero e proprio esercizio di pronuncia, un gioco che rende protagonista il pubblico chiamato in causa ad articolare la lingua.
Nel suo divertente live l’artista impone quindi lo “stampatello siciliano”, giocando coi modi di dire, in maniera leggera e divertente ma senza perdere di vista l’importanza di avere a disposizioni due lingue, italiano e siciliano. Due lingue che si possono completare, una bella coppia di amanti, che si ritrovano ed a volte si annientano, perchè la forza del siciliano in determinate circostanze rende inefficace l’italiano. Sempre che chi deve usarlo non se ne vergogni ma ne riconosca il valore storico e antropologico.
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Un monologo intrigante e divertente, che con umorismo prende spunto dalla lingua siciliana ponendola al centro della vita quotidiana. Lingua intesa come costume, anche di quei siciliani che spesso la
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Un monologo intrigante e divertente, che con umorismo prende spunto dalla lingua siciliana ponendola al centro della vita quotidiana. Lingua intesa come costume, anche di quei siciliani che spesso la utilizzano in modo superficiale o incosciente. Lingua raccontata come strumento troppo spesso sottovalutato e snobbato.
La performance raccontata in “stampatello siciliano”, ovvero il contrario del “corsivo”, trend milanese che da qualche mese spopola su Tik Tok, diventa un vero e proprio esercizio di pronuncia, un gioco che rende protagonista il pubblico chiamato in causa ad articolare la lingua.
Nel suo divertente live l’artista impone quindi lo “stampatello siciliano”, giocando coi modi di dire, in maniera leggera e divertente ma senza perdere di vista l’importanza di avere a disposizioni due lingue, italiano e siciliano. Due lingue che si possono completare, una bella coppia di amanti, che si ritrovano ed a volte si annientano, perchè la forza del siciliano in determinate circostanze rende inefficace l’italiano. Sempre che chi deve usarlo non se ne vergogni ma ne riconosca il valore storico e antropologico.
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Due cantastorie un po’ imbranati raccontano, tra canzoni, racconti folkloristici e sonetti comici, la famosa leggenda di Cristalda e Pizzomunno, interpretando tutti i personaggi della storia. Dalla bella Cristalda, passando
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Due cantastorie un po’ imbranati raccontano, tra canzoni, racconti folkloristici e sonetti comici, la famosa leggenda di Cristalda e Pizzomunno, interpretando tutti i personaggi della storia. Dalla bella Cristalda, passando per il giovane pescatore Pizzomunno, fino ad arrivare fino a malvagie sirene e temibili tritoni. Un vero e proprio cunto per i più piccini e per le famiglie. L’intera messa in scena trae ispirazione dall’omonimo brano di Max Gazzè presentato a Sanremo nel 2018 e dal folkrore pugliese della città di Vieste. La leggenda narra che un pescatore, di nome Pizzomunno, s’innamorò della bellissima Cristalda, lei ricambiò questo amore con tanta passione ma delle crudeli sirene, gelose della bellezza della giovane dai capelli color del sole e dell’amore sbocciato tra i due amanti decisero di incatenare Cristalda e di portarla in fondo al mare. Da quel giorno Pizzomunno attende il ritorno della sua bella sulle rive di Vieste… ma si dice che, ogni quindici di agosto, la bella Cristalda risalga dall’onda per vivere ancora una storia stupenda.
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Un monologo intrigante e divertente, che con umorismo prende spunto dalla lingua siciliana ponendola al centro della vita quotidiana. Lingua intesa come costume, anche di quei siciliani che spesso la
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Un monologo intrigante e divertente, che con umorismo prende spunto dalla lingua siciliana ponendola al centro della vita quotidiana. Lingua intesa come costume, anche di quei siciliani che spesso la utilizzano in modo superficiale o incosciente. Lingua raccontata come strumento troppo spesso sottovalutato e snobbato.
La performance raccontata in “stampatello siciliano”, ovvero il contrario del “corsivo”, trend milanese che da qualche mese spopola su Tik Tok, diventa un vero e proprio esercizio di pronuncia, un gioco che rende protagonista il pubblico chiamato in causa ad articolare la lingua.
Nel suo divertente live l’artista impone quindi lo “stampatello siciliano”, giocando coi modi di dire, in maniera leggera e divertente ma senza perdere di vista l’importanza di avere a disposizioni due lingue, italiano e siciliano. Due lingue che si possono completare, una bella coppia di amanti, che si ritrovano ed a volte si annientano, perchè la forza del siciliano in determinate circostanze rende inefficace l’italiano. Sempre che chi deve usarlo non se ne vergogni ma ne riconosca il valore storico e antropologico.
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Giugno
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Le parole ci possono riportare alla vita, ci possono fare ricordare chi siamo state e forse chi diventeremo. Un’anziana affetta da demenza senile parla senza filtri di ciò che è
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Le parole ci possono riportare alla vita, ci possono fare ricordare chi siamo state e forse chi diventeremo. Un’anziana affetta da demenza senile parla senza filtri di ciò che è stata la sua vita, lo racconta ad altre due donne, una dolce donna di mezza età e una sfacciata ragazza molto più giovane. Sono lì per tenerle compagnia per ballare e giocare insieme a questo gioco doloroso e divertente messo in atto dalla stessa. Tre donne, tre vite e un unico destino. Attraverso ricordi rivissuti, dialoghi incalzanti e ironici ripercorriamo la vita di queste donne apparentemente diverse ma legate da qualcosa di irrazionale.
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Le parole ci possono riportare alla vita, ci possono fare ricordare chi siamo state e forse chi diventeremo. Un’anziana affetta da demenza senile parla senza filtri di ciò che è
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Le parole ci possono riportare alla vita, ci possono fare ricordare chi siamo state e forse chi diventeremo. Un’anziana affetta da demenza senile parla senza filtri di ciò che è stata la sua vita, lo racconta ad altre due donne, una dolce donna di mezza età e una sfacciata ragazza molto più giovane. Sono lì per tenerle compagnia per ballare e giocare insieme a questo gioco doloroso e divertente messo in atto dalla stessa. Tre donne, tre vite e un unico destino. Attraverso ricordi rivissuti, dialoghi incalzanti e ironici ripercorriamo la vita di queste donne apparentemente diverse ma legate da qualcosa di irrazionale.
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Le parole ci possono riportare alla vita, ci possono fare ricordare chi siamo state e forse chi diventeremo. Un’anziana affetta da demenza senile parla senza filtri di ciò che è
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Le parole ci possono riportare alla vita, ci possono fare ricordare chi siamo state e forse chi diventeremo. Un’anziana affetta da demenza senile parla senza filtri di ciò che è stata la sua vita, lo racconta ad altre due donne, una dolce donna di mezza età e una sfacciata ragazza molto più giovane. Sono lì per tenerle compagnia per ballare e giocare insieme a questo gioco doloroso e divertente messo in atto dalla stessa. Tre donne, tre vite e un unico destino. Attraverso ricordi rivissuti, dialoghi incalzanti e ironici ripercorriamo la vita di queste donne apparentemente diverse ma legate da qualcosa di irrazionale.
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